Oggi è il World Pasta Day!

In questo giorno, ideato dalla Unione Italiana Food e dalla IPO (International Pasta Organisation) si celebra uno dei piatti più diffusi e consumati nel mondo.

Il consumo di pasta negli ultimi 10 anni è quasi raddoppiato, passando da 9 a circa 17 milioni di tonnellate annue.

E l’Italia resta un riferimento per produzione ed export. Da una analisi Coldiretti presentata a TuttoFood Milano , è emerso che con la pandemia Covid il valore della produzione di pasta nel mondo sale a oltre 20 miliardi, di cui circa ¼ realizzato in Italia che si conferma di gran lunga il paese leader a livello internazionale.

Ogni italiano consuma oltre 23 kg all’anno di pasta. Seguono Tunisia, 17 kg, Venezuela, 15 kg e Grecia, 12,2 kg. Nel complesso è italiano 1 piatto di pasta su 4 mangiati nel mondo e con 3,9 milioni di tonnellate di pasta prodotte dai nostri pastifici l’Italia si conferma leader mondiale della pasta, davanti a Usa, Turchia, Egitto e Brasile.

Il settore dei pastai italiani conta quasi 120 imprese, oltre 10.200 addetti e genera un valore di 5,6 miliardi di euro. Più della metà della produzione italiana (il 62% ovvero 2,4 milioni di tonnellate) finisce all’estero.

I Paesi dove esporta di più l’Italia sono Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Francia e Giappone.

Rispetto al periodo gennaio/luglio 2020, l’export di pasta dei primi 7 mesi del nuovo anno segna un calo del 9,4% a valore, ma il confronto con i valori “pre-Covid” dello stesso periodo del 2019 evidenzia un +13%. Guardando ai volumi di pasta esportati i 5 mercati più strategici sono Germania (+6%), Francia (+2%), Giappone (+4%) e soprattutto Usa (+10%), mentre l’unico valore di segno negativo rispetto al 2019 arriva dal Regno Unito (-4%), conseguenza della Brexit.

Spostando l’attenzione sui formati, secondo un’altra elaborazione di Unione Italiana Food, sono oltre 300 i tipi di pasta presenti sugli scaffali dei supermercati, ma gli italiani scelgono quasi sempre gli stessi.

La top 10 dei formati costituisce quasi 900 mila tonnellate di pasta su 1,4 consumate annualmente in Italia  e vede in testa gli spaghetti davanti a penne rigate e fusilli. Poi i rigatoni. A seguire, farfalle, linguine, lumachine, bucatini, mezze maniche e lasagne. Non mancano variabili regionali alla classifica nazionale: al Sud, per esempio, risalgono posizioni ziti, ditalini, orecchiette.

Entrando nel merito del consumo, secondo una ricerca Doxa-Unione Italiana Food, è preferita la pasta corta a quella lunga e la pasta rigata alla liscia.

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