Istat, negativo il valore aggiunto per agricoltura, silvicoltura e pesca (-1,4%)

Giungono notizie rincuoranti per l’economia nazionale, le fornisce Istat. La stima completa dei conti economici trimestrali conferma i valori di crescita dell’economia italiana del terzo trimestre 2022 rilasciati in via preliminare a fine ottobre. La crescita del Pil risulta dello 0,5% in termini congiunturali e del 2,6% in termini tendenziali. Si conferma anche la crescita acquisita nel 2022 al 3,9%.

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono risultati in espansione, con tassi di crescita dell’1,7% dei consumi finali nazionali e dello 0,8% degli investimenti, mentre la domanda estera netta ha contribuito negativamente alla crescita del Pil. Dal punto di vista settoriale, prosegue per il sesto trimestre consecutivo la crescita del valore aggiunto de servizi, soprattutto per l’apporto dei settori del commercio, trasporto, alloggio e ristorazione, mentre diminuiscono agricoltura, industria in senso stretto e costruzioni. Risultano stazionarie le ore lavorate e in lieve calo le unità di lavoro, le posizioni e i redditi pro-capite.

IL VALORE AGGIUNTO PER SETTORE

Nel terzo trimestre registriamo andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca in misura pari all’1,4%, dell’industria in senso stretto dello 0,6%, delle costruzioni del 2% e delle attività finanziarie e assicurative, diminuite dell’1,7%. Per contro si registrano andamenti positivi nel commercio, riparazione di veicoli, trasporto, magazzinaggio, alloggio e ristorazione in misura pari al 2,2%, nei servizi di informazione e comunicazioni dell’1,4%, nelle attività immobiliari dello 0,6%, in quelle professionali, ricerca e servizi di supporto dello 0,5%, nell’amministrazione pubblica, difesa, istruzione e sanità dello 0,3% e nelle attività artistiche, di intrattenimento e degli altri servizi dello 0,2%.

OCCUPAZIONE E REDDITI DA LAVORO

Nel terzo trimestre del 2022 le ore lavorate sono risultate stazionarie rispetto al trimestre precedente per effetto di un calo del 2,7% dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e dell’1,6% delle costruzioni. In crescita invece dell’1,4% l’industria in senso stretto, mentre i servizi sono risultati stazionari. Le unità di lavoro sono diminuite dello 0,1% per effetto di cali sia in agricoltura, silvicoltura e pesca, sia nelle costruzioni pari rispettivamente al 2,5% e all’1,1%. In crescita l’industria in senso stretto dello 0,9%e stazionari i servizi. Riguardo ai redditi da lavoro dipendente pro-capite la diminuzione del totale economia è risultata pari allo 0,3% per effetto di un calo di pari entità nei servizi e dello 0,7% nell’industria in senso stretto. Per contro si registrano aumenti sia nell’agricoltura, in misura pari allo 0,9%, sia nelle costruzioni, cresciute dello 0,3%.

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